I tre giorni sono stati fantastici ricchi di nuove esperienze nuove varianti agli allenamenti ai nostri soliti allenamenti.
1?giorno: come stabilito dal programma ci siamo trovati al circolo alle 9.30. Da subito abbiamo fatto amicizia con l’allenatore che gia avevamo conosciuto durante la trasferta in Inghilterra.
Dopo di che siamo andati in aula per la lezione teorica dove abbiamo pianificato l’allenamento che si sarebbe svolto in acqua.
Gli abbiamo spiegato che tipo di allenamento svolgevamo, giusto per dargli un’idea su che cosa eravamo abituati a fare. A queste si sono aggiunte modifiche e nuovi esercizi che avrebbe voluto introdurre durante il raduno.
Finita la parte teorica abbiamo svolto esercizi a terra con una palla che consisteva nel passarsela da una persona all’altra cambiando direzione o aggiungendoci varianti. Tale allenamento serviva per migliorare i riflessi e la concentrazione.
Dopo,mentre un gruppo armava le barche, l’altro apparecchiava la tavola e preparava la pasta par tutti. La pasta lasciava a desiderare, ma la fame era tanta.
Appena finito di pranzare e digerire, tutti a cambiarsi e pronti ad uscire. Il vento non era molto e noi, essendo un equipaggio da vento forte dovevamo stare quasi sempre davanti all’albero, facendo virate lente e tenendo la barca sbandata sotto vento.
Il passo e le manovre non erano male anche se con il tipo di aria che c’era si poteva tenere la barca piatta.
Dopo una serie di strambate e virate a ritmo sostenuto, abbiamo fatto l’otto cubano normale ed incrociato con la distanza dalle 2 boe di una lunghezza e mezza e durante gli incroci con l’altra barca si rischiava molto. Dopo una serie di partenze e una regatina, ci siamo scambiati la barca con l’equipaggio giulia-alessandra. L’allenamento nel complesso è durato 2 ore. Alla fine dell’allenamento degli altri equipaggi e dato che il vento era molto debole abbiamo deciso di fare delle regatine stando da soli in barca. Dopo di che siamo tornati a terra. Durante l’allenamento l’allenatore ci aveva filmato e con impazienza volevamo vedere il filmato che però sarebbe stato proiettato la mattina seguente.
La sera siamo andati a mangiare una pizza con Tristano e l’equipaggio femminile che, venendo da fuori, pernottava all’ostello.
2?giorno: ritrovo all’avas alle 9.30. da subito siamo andati in aula a vedere il filmato e sentire la correzione che ci meritavamo. A differenza degli altri filmati fatti a noi, in questo si riuscivano a vedere chiaramente gli errori. Le correzioni non sono state molte anche perchè con poca aria, gli errori sono meno frequenti: le virate ci uscivamo controllate e quasi precise anche se il modo di affrontarle non era abbastanza giusto. In bolina dovevamo tenere la barca più piatta e non sbandata dato che di vento ce ne era abbastanza. Dopo le correzioni, tutti a mangiare e pronti ad uscire. La giornata era più promettente della precedente, il vento cominciava già a farsi sentire e dopo aver digerito, tutti in acqua che comincia l’allenamento. Oltre alle solite 2 barche c’era l’equipaggio di Mauro Finazzi e l’equipaggio castelli che essendo da poco passato alla nuova barca, non era in grado di seguire il nostro tipo di allenamento. Dopo una serie di virate e strambate di riscaldamento, all’altezza del primo corno abbiamo eseguito una serie di partenze con relativa regatina alla quinta partenza. Il gommone faceva da boa di bolina ma, non sapevamo che quando ci arrivavamo vicini, lui si portava più avanti non facendoci girare la boa e continuando a farci virare quando si fermava. C’era chi andava dritto ma alla fine non pagava. La spiegazione di questa cosa stava nel fatto che se lui stava fermo noi facevamo due virate invece, continuando a spostarsi, ci costringeva a virare continuamente affiatandoci sempre più. Dopo di che si faceva un lasco e poi stringeva sempre più il campo fino ad avere la boa di bolina 20 metri sopra la boa di poppa e questo ci costringeva a fare un jeb set. Questo l’abbiamo fatto per due volte e dopo come al solito ci siamo scambiati la barca con cip e ciop, anche se è stato un sollievo perchè continuavamo ad issare e ammainare senza un secondo di riposo, e dopo 3 ore, eravamo stanchi. Dato che i due ragazzini non erano molto capaci, siamo andati in barca con loro spiegandogli come dovevano eseguire le manovre e condurre la barca.
Dopo 4 ore e mezza finalmente siamo rientrati a terra. La sera, tutti in compagnia, equipaggi e genitori abbiamo partecipato ad una grigliata organizzata dal circolo giusto per stare in compagnia e passare una bella serata.
3?ed ultimo giorno: Alle 9.30 tutti ad armare le barche in attesa di Tristano che, al suo arrivo ci avrebbe mostrato il filmato del giorno precedente. Gli errori non erano molti e per lo più erano dati dal ritmo frenetico che ci portava a sbagliare.
Dopo aver mangiato siamo andati in acqua. Rispetto al giorno precedente si aggiungeva la barca delle gemelle ed inaspettatamente anche quella dell’equipaggio maffessoli-archetti. Ci siamo portati all’altezza del corno e li abbiamo eseguito un esercizio con 4 boe a forma di cubo. Dopo di che, all’arrivo dell’equipaggio dell’ans ci siamo messi a fare delle partenze e delle regatine confrontandoci con una persona forte. L’allenamento è stato lungo ed intenso sempre li, vicino a battagliare con loro e trovandoci sempre vicini ai giri di boa. Dopo, siccome Tristano voleva spiegare alla Ale come portare la barca e dato che avo non stava molto bene, abbiamo deciso di terminare l’allenamento che in complesso era durato 2 ore. Arrivati a terra ci siamo riguardati il video con i miglioramenti sul giorno precedente.
-Abbiamo imparato che dobbiamo lavorare molto sulle partenze lunghe e continuare a esercitarci sulle manovre cercando dei miglioramenti.
Il primo obbiettivo che ci poniamo di andare sempre bene, cercare di vincere a campione, fare bene all’italiano e qualificarci per i mondiali isaf dell’anno prossimo.
Nicolas e Avo
O
Avo e Nicolas