La prima delle 4 regate nazionali di qualificazione per il campionato italiano ha avuto luogo a Rosignano, località marittima in provincia di Livorno, presso il club velico Solvey.
La nostra avventura comincia venerdì 24 quando, armati di buona volontà e voglia, partiamo alla volta della Toscana ben fiduciosi e carichi fino all’orlo. Dopo un viaggio piuttosto lungo contraddistinto dagli esprit di tutti quelli che come me hanno mangiato il polpettone della signora Buonocore, arriviamo al circolo dove scarichiamo e risolviamo le prime questioni formali nella buona speranza di evitare il casino che si sarebbe verificato il sabato.
Finalmente alle 9.30 passate ci rechiamo all’albergo, dove, dopo una cena rapida, andiamo a dormire.
SABATO 25
La giornata si prospetta molto pesante. Dopo aver armato le barche veniamo a sapere che il numero di iscritti è sopra ai 140 equipaggi, il che da’ un carica adrenalinica non da poco, al tutto si unisce la consapevolezza che se faremo qualche cavolata, in acqua non ci sara’ un giudice qualsiasi, bensi’ Giacomi o Prodigio che dir si voglia, forse uno dei più severi e puntigliosi della FIV.
Le condizioni meteo fanno pena tanto che fuori riusciamo a malapena a fare due prove stracciate per di piu’ contraddistinte da piogge torrenziali e cambi di vento improvvisi.
I risultati in questa giornata non sono dei più incoraggianti, in particolare per quanto riguarda la seconda prova, dove tra gli OCS e i ritiri inconsci (causati dall’abbandono del campo di regata, sicuri della sospensione della prova) le speranze cominciano a affievolirsi.
La giornata si chiude in gran stile sotto una pioggia da country inglese.
DOMENICA 26
Visto che sabato il tempo era stato schifoso come non poteva essere orrido la domenica? Il giorno si apre nel freddo e nella pioggia, mentre il cielo si fa sempre piu’ scuro. Nonostante tutto una brezza piacevole entra da sud e porta la giuria a dare il “barche in acqua” alle 10.30 strabiliando le aspettative generali (si noti che sabato si era usciti all’ 1 inoltrata).
La prima batteria comincia puntuale e la seconda la seguirebbe pure, non fosse che casualmente il vento gira giusto di quei 90-180 gradi a due minuti dalla partenza. Prove sospese, attesa. Comincia a piovere a dirotto e continua così per oltre un ora a intervalli.
Dopo piu’ di due ore sembra entrare insieme ad uno scorcio di sole in lontananza una brezzolina proveniente da nord. Le prove ricominciano dopo i fischi che avevano caratterizzato l’attesa.
Le due prove successive filano lisce non fosse che il vento bello sui 5-6 metri sale giusto per la fine della regata. Tornati a terra con le difficolta’ ovvie, vista la conformazione del porto (con un’entrata tra gli scogli larga 5 metri e due scivoli piuttosto disagevoli),in un ora e mezza riusciamo a caricare e partiamo. Il viaggio di ritorno si caratterizza per il livello di demenza raggiunto con il gioco delle parole di Rossano e i soliti esprit, questa volta piuttosto diffusi tra tutti.
Accompagnato dalla colonna sonora dei vari stomaci e dalla neve sulla Cisa il viaggio giunge a compimento proprio li dove era cominciato venerdi’, con un qualcosa di piu’ e di nuovo (forse la puzza, ma non credo sia solo quella).