E’ da parecchio tempo che non scrivo sul nostro blog, ma di avvenimenti che ci hanno visto coinvolti, chi più assiduamente, chi meno, ce ne sono stati diversi : XXXV Lovere-Tavernola-Lovere, Vittorio Porta Trophy-Mondiale Masters, 53? Nastro Azzurro, XXIII Coppa D’Autunno, serata conviviale del 18/9.
In cuor mio pensavo di riuscire a coinvolgerVi maggiormente, tenendo sempre presente gli impegni personali, prioritari rispetto al gruppo.
La prossima iniziativa che stavo pensando è un campionato invernale solo per soling, ma in attesa che si chiariscano certe problematiche in ambito AVAS- L’ORA, se ne riparlerà a metà ottobre; di questa iniziativa ne sarebbero ben contenti sia i Gardesani ( Bruno e fratelli ), sia i Toscani ( Domenico ), sia i tedeschi ( Roman e forse qualcun altro ), sia i Varesotti ( Francesco e fratelli ).
Dopo una lunga telefonata di Paolo Bertotti (ITA 226) che mi ha raccontato le sue vicissitudini del campionato, l’ho pregato di metterle per iscritto e di poterle passare sul blog. Le ho trovate molto interessanti sia perchè dovrebbero essere fonte di aperti scambi di opinioni e sia per certe situazioni estreme che mi hanno fatto sorridere. Ve le riporto.
Mondiale Masters soling Lovere 7/8/9 settembre 2007
– 07/09 assenza di vento
– 08/09 effettuate tre prove
– 09/09 effettuate tre prove
Annotazioni riepilogo errori equipaggio
Timoniere:
1. il giorno 08/09 sono partito con le sartie inferiori e superiori tarate per lO nodi di vento, con un evidente errore di valutazione sia del vento iniziale come di quello dell’ultima regata nella giornata. Ho poi modificato la tensione delle sartie all’inizio del secondo giorno di regate, tarandole su un vento fino a 18 nodi. Non ho inoltre valutato preventivamente il possibile cambio di direzione del vento nel corso del pomeriggio che ha invece portato ad un percorso modificato, con bordi conseguentemente più o meno favorevoli in funzione della nuova direzione del vento. Ho così navigato seguendo gli errori di chi – sempre nelle retrovie – mi precedeva.
2. assetto iniziale barca completamente sbagliato perchè ho dato tutta la potenza che potevo alle vele con il risultato pratico di aumentare solo lo scarroccio, navigando sempre senza prodieri agli imbraghi . Nella 5?/6? regata ho tardivamente realizzato tale situazione ed ho tolto tutta la potenza che potevo, agendo sulla taratura delle vele e sull’albero completamente appoppato, realizzando così un assetto più piatto della barca con risultati pratici relativamente migliori, lasciandoci così sistematicamente alle spalle le prime barche!
3. partenze: la prima pessima ,altre quattro mediocri, mentre la seconda è stata assolutamente positiva con davanti di una lunghezza – dopo circa 300 mt dal via – Koch con all’interno Wossala ed io – abbondantemente esterno – terzo a seguire davanti ad altri 22 soling che poi mi hanno tutti regolarmente superato nel corso della prima bolina . Nell’unica partenza -la prima – in cui volutamente mi sono accodato ad un equipaggio ritenuto bravissimo ho realizzato che è meglio sbagliare da soli perchè l’inseguito si è trovato improvvisamente chiuso ed io dietro più chiuso del chiuso!
4. nella seconda regata di bolina per un errore materiale di un pro di ere non ho visto che il trasto del fiocco era finito a fine corsa e quando me ne sono accorto avevo perso in poco tempo circa 50 mt – sulla medesima rotta – da chi mi seguiva in quel momento e che da tale posizione non poteva certo essere un fulmine di guerra!
5. boe di bolina passate 12 volte con passaggi: 2 buoni, 7 mediocri,2 pessimi ed 1 confuso perchè non avevo individuato – per assenza conoscenza segnali – la boa realizzata da un gommone
6. nel traversino prima dell’arrivo della 5? regata ho ingaggiato da sotto vento la barca che mi precedeva di circa una lunghezza alla boa di poppa e la stavo spingendo all’esterno sinistro della barca giuria quando un prodiere ha cominciato a gridare “poggia, poggia”, pensando lui che stessi per investire la barca giuria, mentre io invece ho eseguito tale manovra pensando che stessimo per essere investiti da una barca alla mia destra che io non vedevo in quel momento e che ci poteva solo tamponare. Risultato pratico la barca ingaggiata si è infilata sul traguardo battendoci di mezzo metro e mio contatto diretto di figlio con il Padre!
Nota personale: nel corso della seconda regata Giacomo Pezzotti – dal quale avevo comperato nel 2004 sul lago di Iseo la mia prima barca “cheyenne” carica come diceva lui di gloria – è venuto a salutarmi sul lago e la cosa mi ha fatto da una parte veramente moltissimo piacere, mentre dall’altra, essendo in quel momento all’ultimo posto, mi ha fatto vergognare dentro di me come un ladro!
Risultato pratico sensazione non certo piacevole!
Prodieri:
1. non hanno mai provato nemmeno a far finta ad utilizzare gli imbraghi, facendo così perdere 8?/9? di prua in bolina + il 20/25% di velocità pura alla barca. Affidandomi alla matematica ed applicando tali percentuali di velocità persa al tempo di bolina, si realizza che arrivando ogni volta a 8/1 O minuti di ritardo dal primo classificato, che impiegava circa 60 minuti per ogni regata di cui 30 minuti di bolina e 30 minuti di poppa, si era comunque realizzata in tempo compensato una regata di cui non doversi sempre e solo vergognare !
2. come mia considerazione personale conviene al limite e per assurdo con 15/20 nodi di vento avere due pro di eri di peso agli imbraghi anche senza poi usare lo spin, andando poi così più angolati di poppa, perchè in tale situazione si guadagnano comunque circa 5 minuti ogni ora di regata rispetto alla nostra situazione
3. nel primo traversino della prima regata tutti alzavano – data la favorevole direzione del vento – lo spin dopo la prima boa di bolina . Invece noi alla fine del traversino dopo la seconda boa abbiamo avuto una discussione perchè non voleva alzare lo spin per il troppo vento!
4. spin tenuto quasi sempre bloccato nei due strozzascotte del circuito e quindi messo nello situazione scientifica per non poter rendere. Perdevamo sempre vistosamente di poppa dagli ultimi, anche nel caso di un equipaggio che ha avuto problemi con lo spin, poi ammainato, ed è arrivato comunque prima di noi alla boa di poppa. In tali condizioni su 12 poppe sotto spin non siamo riusciti ad effettuare nemmeno un solo sorpasso!
5. dovevo scendere sempre di poppa piena – per inciso merito assoluto ai giudici di regata che posizionavano le boe in maniera perfetta rispetto alla direzione del vento – perchè riteneva pericoloso effettuare abbattute. Infatti sempre su 12 poppe ho avuto discussioni per far effettuare ben complessive 2 abbattute di cui una peraltro riuscita in modo disastroso. Rispettoso silenzio sugli angoli più favorevoli di poppa per avere più potenza dallo spin !
6. non conosce da che parte si colloca lo spin in funzione della direzione del vento in bolina . Discussione con il coro compatto dei miei prodieri – che asserivano il contrario – per farIo portare nella seconda regata da destra a sinistra essendo l’albero in bolina piegato chiaramente a destra. Mi sembra giusto che con tali conoscenze generali di vela si sia poi dimenticato di far girare la drizza dello spin oltre lo strallo . In tale situazione e per evitare rischi maggiori ho a6vufo saggiamente ammainare lo spin solo circa 60 lungnezze prima della boa di poppa!
7. l’altro prodiere ha preteso che – data la forza di tale vento – venissero tolti i nodi di fine corsa sul circuito dello spin in caso di quasi certa straorza, peraltro di difficile comprensione visto il nostro procedere in sola poppa piena. Acconsentito, ma sia come sia, quando si è trattato di alzare lo spin non c’era più il circuito, finito all’interno della coperta. Lo ha recuperato montandolo in maniera assurdamente sbagliata, creando pesanti attriti che lo rendevano praticamente inutilizzabile . Persi 7/8 minuti di spin per effettuare tale intervento!
Sintesi finale:
Dati i ritardi dal primo classificato e tutti gli errori sopra descritti posso solo concludere alla fine che siamo stati abbondantemente miracolati!