Emergenza lago d’iseo. L’Avas di Lovere chiede un intervento immediato per contrastare l’inquinamento del lago

“Basta rimpalli di responsabilità, per la sicurezza e la tutela del lago serve un intervento immediato”.
Si riaccendono sull’Alto Lago d’Iseo l’emergenza inquinamento delle acque sebine e la battaglia per un lago pulito e una navigazione da diporto sostenibile, rispettosa del lago e dei suoi abitanti stanziali ed occasionali.
L’Avas, associazione velica Alto Sebino, ha promosso ieri a Lovere un incontro con la stampa per sottolineare l’emergenza sicurezza del lago.
“Un problema ormai conclamato che esige un intervento immediato”.


L’incontro fa seguito a una lettera inviata nel mese di agosto alle istituzioni competenti (Provincia di Bergamo, Provincia di Brescia, Regione, Consorzio Gestione Associata Laghi Iseo, Endine e Moro, Navigazione Lago d’Iseo srl e Arpa Lombardia) nella quale si segnalava l’elevato livello criticità del lago e si chiedeva il commissariamento del lago in materia di qualità delle acque e navigazione da diporto. Richiesta e provocazione che a distanza di un mese e mezzo non hanno avuto nessuna risposta. Ecco allora la decisione di indire un incontro pubblico con la stampa.

“Tutte le denunce fatte in questi anni riguardo la mancanza di controlli da parte degli enti preposti, l’assenza quasi totale di pattugliamento delle acque sebine e la mancanza totale di un informazione trasparente riguardo lo stato di salute del lago sono cadute nel vuoto ? ha spiegato Massimiliano Barro, presidente dell’Avas -, un segnale drammaticamente pesante che denuncia la grande disattenzione degli amministratori verso il lago, i suoi abitanti e i turisti”.
“La triste realtà ?
ha denunciato Barro – è che in materia di qualità delle acque e disciplina della navigazione da diporto, allo stato attuale delle cose il lago d’Iseo e i suoi affluenti dovrebbero essere commissariati, al fine di tutelare gli abitanti ed i turisti da vuoti istituzionali clamorosi”. Una provocazione, certo, che però segnala un forte malessere tra gli abitanti dei paesi rivieraschi e  i fruitori del lago.

I punti di criticità evidenziati dall’Avas si riferiscono specificatamente all’inquinamento provocato dalle imbarcazioni a motore.

1. Teoricamente i motori entrobordo efficienti non scaricano residui d’olio nella sentina, purtroppo però la maggior parte delle unità in navigazione sul lago d’Iseo sono vecchie e non rispondenti alle caratteristiche richieste e il tutto si mischia per poi finire a lago, non ci sono peraltro solo i motoscafi ma anche tutte le barche a vela sopra i 25 piedi che sono dotate di motore entrobordo , la maggior parte della flotta con motore entrobordo (motoscafi e vela) del lago risale agli anni ’80 e ’90 (alla faccia della rottamazione delle automobili Euro è0′).

2. L’O.P.G.R. 58600 prevede il divieto assoluto di gettare a lago acque di sentina (eccetto quelle di origine meteorica) e qualsiasi altro genere di rifiuto compreso le feci, la carta igienica, le acque di scarico dei lavelli  e delle docce/vasche presenti sulle numerosissime unità cabinate. Sul lago però non esiste nessun servizio (pubblico o privato) che recuperi le acque nere e le acque di sentina come previsto dal comma 5 del punto 19 citato pertanto tutto finisce inevitabilmente nel lago.

3. Le sponde con tutta la fascia costiera sono alla mercè di una maleducazione diffusa, si presentano piene di cartacce e con l’introduzione della raccolta differenziata spesso e volentieri di interi sacchetti della spazzatura buttati dalla strada per non aspettare il giorno di consegna.

4. Le barche spazzino ormeggiate ad Iseo, nell’Alto Lago, si vedono rarissimamente e dopo ogni piena dei fiumi ci ritroviamo con le sponde piene di detriti legnosi misti a rifiuti vari trascinati a valle dai fiumi Oglio e Borlezza. Non esiste un servizio di pulizia delle sponde e la rimozione di questi rifiuti è lasciata alla buona volontà degli Alpini o delle altre associazioni di volontariato.





“Che la Valle Camonica inquini tramite il fiume Oglio in modo molto grave rispetto ad altri fattori inquinanti è accertato ? ha riconosciuto Barro – non è però una scusa buona per non affrontare questi problemi, unitamente al fatto che il lago ha raggiunto il numero massimo tollerabile di motoscafi che a prescindere dallo svuotamento delle acque di sentina, comunque inquinano, fanno un rumore spesso oltre la soglia consentita dall’O.P.G.R. 58600 e nel 90% dei casi navigano perennemente in modo illegale mancando di osservare la normativa vigente in materia di velocità e distanza dalla costa”. “Serve coordinamento tra i vari enti competenti e non il classico scaricabarile che si è visto negli ultimi tempi ? ha concluso il presidente dell’Avas –. Chiediamo pertanto a tutti gli enti preposti alla tutela del lago  di interessarsi direttamente al problema prima che sia troppo tardi. Per essere costruttivi sarebbe auspicabile indire al più presto una tavola rotonda dove invitare i consorzi, le comunità montane e le più importanti associazioni che operano sul lago al fine di iniziare un confronto reale su questi temi”.

All’incontro hanno partecipato la società Canottieri Sebino e il Consorzio Turistico I Due Laghi, insieme a una nutrita platea.
L’emergenza è stata sottolineata anche da Carlo Babaglioni tecnico ed allenatore della Canottieri Sebino che ha dichiarato come proprio a causa dei comportamenti pericolosi di numerosi motoscafisti gli allenamenti della Canottieri nei giorni festivi del periodo estivo sono stati sospesi.
Simonetta Urgnani, presidente del Consorzio Turistico I Due Laghi ha denunciato la solitudine e il malessere degli operatori: “Tutti si riempiono la bocca con il turismo ma poi non si fa nulla. Manca una cultura che consideri il turismo una risorsa economica importante. ? questo lo scoglio contro cui ci scontriamo quotidianamente. C’è ancora una mentalità legata all’industria. Serve un coordinamento, un progetto comune”.
Walter Belingheri dell’agenzia di viaggi Ilioproget di Lovere ha ricordato un convegno organizzato a luglio dal Comune e dalla Pro loco di Lovere in cui si annunciava la costituzione di un tavolo di lavoro sul turismo. “Non si è saputo più nulla ? ha detto ? e invece sarebbe auspicabile che il progetto venisse realizzato”.
Dal pubblico l’intervento anche di Carlo Gallizioli, appassionato di vela, che ha ricordato come la battaglia per un lago pulito e sicuro non deve essere fatta solo per i turisti  ma in primis per chi sul lago ci vive ed è turista sul suo territorio.

In chiusura dell’incontro Massimiliano Barro ha annunciato l’intenzione di organizzare un convegno sul problema per la fine di novembre che dovrebbe vedere la partecipazione di istituzioni locali ed esperti locali e regionali.

Articolo de “Il Giorno” del 9 ottobre 2007