Presentazione libro Arnaldo Milanese

Venerdì 6 maggio alle ore 18.30, nella Sala degli Affreschi dell’ Accademia Tadini di Lovere, torna a casa un loverese per presentare la sua raccolta” 54 stòrie del lac d’ Isé, Alcamònega, de Brèssa e de rua Confettora”, edite da la Quadra.

 

Si tratta di Arnaldo Milanese, figlio di maestri elementari che hanno insegnato l’ abc, le tabelline, e il buon comportarsi a diverse generazioni di bambini loveresi.

 

Dopo la giovinezza loverese, Milanese viaggia per il mondo occupandosi di teatro e non solo,cimentandosi con un linguaggio poco usuale, da cui ricava accenti di grande liricità. Si tratta di un dialetto brescian-bergamasco, basso-camuno, alto-sebino che i gentori gli proibivano da piccolo, dalla cattedra e dal desco familiare. Dialetto che si è riaffacciato negli incontri della maturità, con l’ incontro in Francia di lavoratori bergamaschi, e, in forma colta, nei testi teatrali allestiti a Brescia per la Compagnia della Loggetta e il Centro Teatrale Bresciano, teatro stabile di quella città, di cui è stato per anni direttore organizzativo.

 

Si è letto recentemente su “ Bresciaoggi”, a firma di Massimo Tedeschi in occasione della presentazione del libro al museo Ken Damy di Brescia..” C’è tutta la biografia umana e intellettuale di Arnaldo Milanese in questo corpo a corpo col dialetto”e Pietro Gibellini, nell’ introduzione al testo, vi riconosce “fattori atipici e timbro originale, capacità di coniugare una intreccio armonioso e compatto fra civiltà popolare , essenzialmente orale, e la cultura alta, libresca”.

 

Continua poi Gibellini- cattedra di Letteratura italiana contemporanea all’ Università “Cà Foscari “ di Venezia, chargè de cours all’ Università di Ginevra per l’ insegnamento di Letteratura Italiana moderna ….” il teatro mentale della lirica ha talvolta – qui ce l’ ha – uno spazio scenico analogo a quello che sta dietro il sipario. La lunga militanza teatrale e l’ esperienza di pittore che lavora e rielabora immagini di particolari, non sono del tutto estranee a questa avventura lirica.

 

Non mancano, nei versi di Milanese, immagini di lago : non manca soprattutto, un suo colore speciale, sovente melanconico, ma dolce sempre, talvolta radioso”.

La lettura di brani, recitati da attori con l’ accompagnamento di musiche originali,sarà preceduta dalla presentazione dello stesso professor Gibellini e di Tino Bino, editore e docente di organizzazione delle imprese di cultura e spettacolo dell’ Università Cattolica di Brescia