Resoconto dall’imbarcazione BLUE TANGOS TWO inviato da Federico Delisi.
Partiamo da S.Vincenzo la domenica sera alle 19,30. Federico, Angelo,Chicco,Oliviero,Fortunato.
Naturalmente nel pomeriggio il vento da ovest ha rinforzato, voleva darci il benvenuto e come? Circa 25 nodi esattamente di prua, cosa veramente deleteria per quando ci si muove in barca a vela e si deve andare in quella direzione precisa.
Notte impegnativa, variamo la rotta dirigendoci verso la Capraia, pensavo ad un poco di copertura che aiutata da capo Corso ci avrebbe favorito, niente da fare, il periodo dell’onda era veramente calibrato per la mia barca, 15 metri, sbattevo come non mai. Sottocoperta non ci si poteva stare, fuori a timonare faceva freddo Due componenti dell’equipaggio soffrivano il mal di mare, Chicco per problemi vestibolari ed Oliviero in effetti solamente in modo marginale, la vela Trinchetta si è aperta due volte a causa del forte vento e del fissaggio rotto, Fortunato all’albero si é dimostrato subito un ottimo marinaio competente ed ha provveduto in modo definitivo al fissaggio. Credetemi che lavorare a prua in quelle condizioni non è assolutamente facile.
Arrivati ad Antibes, port Vauban, grandissimo porto con 1500 posti barca , molto organizzato, dove Francesco è venuto a trovarci e portato una bottiglia di un vino da dessert, fatto in casa da Isabelle, molto buono, subito finito.
Saint Tropez, ormeggiati in una delle file , otto, normale. Solita accoglienza, tutto ok, tantissimi turisti di tutte le nazionalitá.
La prima notte in porto é soffiato un vento impetuoso, non smetteva mai , preannunciava una magnifica regata, aimè., la mattina verso il mezzogiorno, orario della partenza, si é calmato tutto, nuvoloni neri da nord ovest e giú acqua, due ore pre la prima boa ad un miglio e mezzo, ciondolare come dei pupazzi non mi è mai piaciuto.
Finisce di piovere ma non arriva il vento, non sapevamo cosa fare, a questo punto mi arriva un messaggio importante da Chicco che era ritornato a casa da Antibes e da casa ci seguiva, nel frigorifero grande ho messo un barattolo di vetro con del ragù fatto da me. Fatto, pasta al ragú davanti a S. Tropez in piena Regata…… Buonissima L’elicottero della regata si é soffermato a guardare, forse ne voleva assaggiare una forchettata.
Arriva un comunicato via radio, variata la posizione della boa delle formiche , meno male piú al largo e via, prua sulla Giraglia.
Si sperava vento da Libeccio invece era da nord est, quindi rotta piú a sud ecc.ecc. Senza vento per due tre ore, Fortunato è giunto al punto di levare il Leasy per aumentare l’aereodinamicità della barca, Fortunato é lo Skipper dell’imbarcazione Squalo bianco
Arrivo in Giraglia con un buon vento da sud ovest, finalmente, fatta la virata , prua su Genova e via, vento buono che inizia a rinforzare, ore otto e trenta della sera, continuo aumento abbastanza violento, fuori la trinchetta e via il Genoa, ok regge bene, continua a rinforzare e nel frattempo si forma un mare da levante con onde di circa due metri. Decisione, giú una mano di terzaroli, tutto bene operazione perfetta grazie anche alle luci di crocetta che sono insostituibili.
Il vento aumenta, oramai supera i 30 nodi costanti, anzi si stabilizza a 35 nodi ed iniziano raffiche che toccano i 45 , brrr. Il mare si ingrossa paurosamente, certe onde, una ogni sette circa arriva ad un’altezza di 5 metri, paurosa , meno male che di notte non le vedi. Timone, la buriana é arrivata quando c’era Filippo al timone, Dio lo benedica, È stato splendido, non mi sono mai permesso di sostituirlo dopo avere visto con che capacitá esperienza ecc conduceva la barca che poi non conosceva. Ha fatto otto ore aggrappato alla ruota del timone, ci sono ancora i segni delle unghie sulla pelle del rivestimento.
Nota curiosa e simpatica, vicino a me era seduto,in pozzetto, Angelo, premetto che eravamo tutti attrezzati e legati alle sicurezze, anche lui naturalmente.
Tenendo sotto controllo la situazione, facevo quello che potevo, mi accorgo che non parlava, non si lamentava ecc, Guardo bene e tra una ondata e l’altra, ne saranno entrate in pozzetto centinaia, mi accorgo che dorme come un ghiro. Gli ho chiesto dopo se dormiva veramente e mi ha confessato che sognava pure, incredibile ma vero.
Cerchiamo di mettere la seconda mano di terzaroli ma purtroppo non ne siamo stati capaci perchè la drizza si era bloccata sul leasy. Continuamo fino alla mattina, Genova si avvicina e finalmente il vento diminuisce ma non il mare. Due onde sono entrate da poppa in pozzetto.
Davanti a Genova , con velocità di un nodo, Filippo , il prode timoniere, preso dallo sconforto dice, motore e a casa, è molto significativa. Distrutti tagliamo il traguardo credo verso le otto e ormeggiamo.
Devo ringraziare l’equipaggio, non mi metto a fare graduatorie ma mi va di dirlo, Filippo, inclassificabile ho giá detto troppo, Lorenzo, sempre attento, competente, con la sua randa ci andrebbe anche a letto, una sicurezza, Oliviero, un attento osservatore ma pure lui un aiuto competente, Angelo migliora sempre di più, non so se è un poco temerario oppure si fida totalmente della barca e dell’equipaggio, Fortunato, uomo di riferimento, competente, esperto in tutto, sempre presente e operativo con sprezzo del pericolo, se dovessi dare delle medaglie ne darei una a Lui e una a Filippo.
Ce l’abbiamo fatta è stata una esperienza forte e indimenticabile , mi ha insegnato molte cose, parlo per me stesso.
GIRAGLIA 2016. URRA URRA URRA.
Resoconto dall’imbarcazione FIERAMOSCA inviato da Danilo Ragni: