Ci chiamiamo Mattia e Fausto e da poco tempo che stiamo prendendo confidenza con il nuovo ed appassionante 29er.
Entrambi veniamo da un anno di optimist, ma dopo aver provato l’emozione di condurre una barca con scafo più veloce e invelato ci sentiamo di dire che è molto più divertente e appassionante dell’optimist.
Praticare questo sport per entrambi è stato all’inizio uno svago e un divertimento e tale pensiamo debba restare.
L’andare a vela per noi è una pratica sportiva e un modo di vivere che ci sta insegnando ad avere spirito di solidarietà, lealtà e altruismo.
Nei giorni 8-9-10 settembre nel centro velico A.V.A.S ci ha fatto visita Tristano, un importante velista che sta per diventare tecnico federale, che è venuto per migliorare il nostro modo di andare in barca, dandoci preziosi consigli.
Cosa ci aspettavamo? In questi 3 giorni, sicuramente una maggiore possibilità di uscita sul lago con l’imbarcazione, siamo consapevoli che le imbarcazioni disponibili erano solo due, suddivise tra quattro equipaggi per cui non si è potuta fare molta pratica, ad ogni modo sul gommone Tristano ci spiegava gli errori commessi dagli altri e ci illustrava come andava tenuta la barca.
08/09/06
Il primo giorno: a causa del maltempo il vento era leggero e il preparatore ha fatto svolgere a Nicolas e Gabriele, Nicolò e Umberto delle virate a tempo mentre Tristano ci spiegava gli errori.
Dopo il cambio di equipaggi noi e l’ equipaggio formato da Alessandra e da Giulia abbiamo fatto delle partenze e delle piccole regate dove purtroppo siamo incappati anche in una scuffia.
Alla fine della giornata abbiamo capito che:
1. Il cunningham con vento leggero non deve essere teso
2. Il vang deve essere solo puntato non va teso
3. La randa deve avere la massima portanza quindi l’albero non deve essere piegato
4. L’equipaggio deve essere appruato con il timoniere sottovento
con poco vento i nostri movimenti dovranno essere finalizzati a mantenere la velocità della barca più alta possibile.
09/09/06
Secondo giorno: ritrovo alle ore 9,30. In attesa del vento abbiamo guardato il filmato del giorno precedente, facendoci notare i vari errori commessi, erano tanti!!!!
Questa seconda giornata si è presentata con vento medio e sono stati eseguiti gli stessi esercizi del giorno prima.
In conseguenza all’ aumento del vento abbiamo dovuto eseguire alcune modifiche all’ assetto della barca:
1. abbiamo dovuto aumentare la tensione delle sartie
2. in acqua l’ albero comincia a flettere verso poppa modificando il profilo della randa che si diventa più piatta
3. il cunningham viene messo in tensione per eliminare le pieghe sulla randa dovute alla flessione dell’ albero
4. il vang deve essere messo in tensione
5. l’ assetto della barca deve essere piatto e la deriva tutta abbassata
6. la posizione del corpo deve essere presa in base alle condizioni del vento
7. per poggiare la barca deve essere piatta o leggermente sbandata sopravento
8. quando il prodiere esce al trapezio sia di bolina che di lasco per facilitare la sua uscita il timoniere può tenere le scotte al posto suo
10/09/06
Terzo giorno: vento forte, nonostante il desiderio di provare non ci è stata data la possibilità di uscire, ma è stata comunque un esperienza interessante e istruttiva seguire con il gommone i nostri “colleghi” che hanno dato il massimo di sè.
In questi tre giorni abbiamo imparato sicuramente quali sono le varie funzioni del timoniere e del prodiere e pensavamo fosse più semplice.
Io Mattia pensavo che facesse tutto il prodiere, ma mi sbagliavo e ora so che la parte più importante la fa il timoniere, grazie Fausto!!
Quindi è importante che io timoniere impari il più possibile a mantenere la giusta rotta con i minimi spostamenti e una giusta sensibilità del timone, direi che questo e uno degli obbiettivi che mi pongo.
Mentre io prodiere devo essere più sensibile alle variazioni d’ assetto della barca, devo essere più veloce a passare dall’ altra parte della barca ed ad agganciarmi al trapezio; il mio primo obbiettivo è riuscire ad arrivare a zero scuffie.
L’ obbiettivo più importante che ci poniamo però è quello di poter continuare a veleggiare il più possibile in modo da poter migliorare, con la teoria ma soprattutto la pratica con tutte le condizioni di vento.
Concludiamo ringraziando Nicolas e Gabriele per avere rinunciato ad uscire per prestarci la barca, Francesco per il suo appoggio altrimenti saremmo rimasti ancora un anno in optimist.
Grazie a tutti, ciao
Fausto e Mattia