Il lago è praticamente tutto collettato (l’impegno delle amministrazioni in questo senso è stato grande), si spera nel giro di 4 anni che le promesse di completare gran parte della depurazione del fiume Oglio in entrata vengano mantenute dagli amministratori della Valle Camonica, mentre sul fiume Borlezza la situazione rimane grave.
I problemi principali per la qualità della vita di chi ci abita e per favorire l’afflusso turistico sono:
-Pulizia della fascia costiera (di competenza delle amministrazioni comunali) attualmente inadeguata, anche perchè tale operazione spesso deve essere fatta dal lago ed i comuni non sono attrezzati in tal senso.
-Impossibilità di scaricare in strutture a terra (perchè inesistenti) le acque nere e le acque di sentina che inevitabilmente finiscono tutte a lago, gli unici in regola in questo senso sono i battelli della società di navigazione del lago d’Iseo che hanno possibilità di smaltimento a Costa Volpino e Carzano. Tutti i motoscafi e le barche a vela dotate di motori e di servizi igenici scaricano direttamente a lago (vietato dall’OPGR 58600 regione Lombardia del Luglio 1997)
-I battelli spazzino ormeggiati a Iseo, nell’alto lago sono considerati battelli fantasma e pertanto tale servizio dovrebbe essere ridiscusso, ponendo più attenzione anche all’esigenze dell’alto lago e della sponda bergamasca.
-La navigazione sul lago d’Iseo durante i mesi estivi è un farwest in quanto il servizio di vigilanza è completamente inadeguato ed affidato ad una sola pilotina dei Carabinieri.
-L’aumento indiscriminato delle barche a motore di cilindrata superiore ai 500 cv. e con dislocamento superiore alle 3 tonnellate è intollerabile da parte di un lago così piccolo, è assurdo che ci possano navigare imbarcazioni d’altura. Durante l’Estate il passaggio contemporaneo di queste unità di grande dislocamento genera un treno di onde che si propaga nel lago per decine di minuti, inoltre producono un rumore ben oltre la soglia di quanto previsto dalla disciplina della navigazione delle acque interne lombarde impedendo di fatto agli altri utenti di vivere il lago in modo sostenibile.
-Non c’è trasparenza ed informazione costante riguardo lo stato di salute del lago.
-Non ci sono decaloghi per chi vive, lavora o passa il suo tempo libero sul lago.
-Alcune zone di alto interesse naturalistico e paesaggistico dovrebbero essere completamente interdette alla navigazione a motore es. Bogn di Riva
-Si fanno troppi convegni sul turismo, troppa gente si riempie la bocca parlando di turismo ma la realtà impone una domanda: siamo sicuri che questo turismo lo si vuole davvero?
Fortunatamente sembra che qualche cosa si stia muovendo: La comunità Montana Monte Bronzone e Basso Sebino ha imbastito un progetto ‘coordinarsi per agire insieme sulle acque del sebino’ che coinvolge numerosissimi enti ed associazioni a breve si partirà con tre progetti molto importanti per la salvaguardia del lago ed una ricerca innovativa creerà un modello matematico che studia il rimescolamento delle acque del lago che sembrerebbe casuale ogni tot. anni , ma che invece risponde a stimoli esterni quali temperatura e intensità del vento.
Probabilmente tutto il trambusto che abbiamo fatto è servito a dare uno scossone al sistema. La vigilanza deve comunque rimanere alta , perchè terminato l’entusiasmo delle presentazioni e dei convegni il rischi è quello di ritornare a chiudere gli occhi e tapparsi il naso.
Con gli amministratori locali e provinciali va intavolato un lavoro di sensibilizzazione sui temi sopraesposti, che sbagliando, sono considerati meno importanti della depurazione. Lo sono sicuramente in termini di volume , ma la civiltà e il senso del dovere impongono una correttezza verso il lago ed i suoi abitanti a 360?.