Camp. Italiano Classi Olimpiche 2006 – Report dell’equipaggio 49er ITA-881 Poli Gritti

A Napoli trionfo annunciato degli olimpionici fratelli Sibello nella classe 49er.
Si è svolto a Napoli dal 17 al 21 ottobre il Campionato Italiano delle Classi Olimpiche di Vela, appuntamento che prevedeva lo svolgimento a “reti unificate” dei campionati italiani delle sette imbarcazioni olimpiche della vela.
Quattro i campi di regata allestiti in mare e altrettanti circoli velici coinvolti, per una manifestazione ricca di aspettative e potenzialità, ma decisamente scarsa nell’organizzazione sia della logistica a terra che dei campi di regata a mare.  
Problemi imputabili soprattutto alla difficoltà di organizzare un evento di questa portata in spazi ristretti (i circoli napoletani sono situati nel centro della città e non posseggono nè spazi adeguati di piazzale nè scivoli e approdi a mare) e da una comprovata scarsa capacità organizzativa dimostrata in più occasioni.

La classe 49er, “ospitata” (parola veramente grossa in questa occasione) presso la Canottieri Napoli (priva di uno scivolo adeguato per la messa a mare delle imbarcazioni e assolutamente renitente alla collaborazione con gli equipaggi ospiti) era presente con 10 imbarcazioni, e ha condiviso il campo di regata situato nelle acque antistanti Castel dell’Ovo con i 470.

5 le prove in totale, svolte nei quattro giorni di regata, numero assolutamente scarso considerate le condizioni meteo del vento e del mare, che sarebbero potute essere il doppio con la presenza di un Comitato di Regata più attento e competente. Unica nota positiva da questo punto di vista sono state le regate del sabato, quando a dirigere le operazioni se ne è occupato personalmente il responsabile generale sig. Pogliano, che senza esitare ha gestito perfettamente lo svolgimento delle due prove finali, necessarie per la validazione del Campionato (erano necessarie almeno 4 prove, nei primi 3 giorni ne erano state svolte solo 3!!!).

Vittoria annunciata per i fratelli Sibello, alassini di nascita ma portacolori della Guardia di Finanza, che hanno dominato il Campionato vincendo tutte le prove in programma. Al secondo posto il duo Angilella (Palermo) ? Zucchetti (Marina Militare), seguiti dai fratelli Ferrari (Campione del Garda) e da Poli (Verbania) ? Gritti (Lovere), equipaggi questi ultimi due che hanno terminato il Campionato a pari punti, e per i quali la giuria è dovuta ricorrere al criterio del miglior risultato per l’assegnazione del terzo gradino del podio.

Grande soddisfazione per il segretario di Classe Gigi Salvi nella partecipazione di due nuovi equipaggi provenienti dalla classe giovanile 29er, quelli dei fratelli Pucciano di Loano e del duo iseano Maffessoli ? Piccinelli, equipaggio questo che ha terminato il campionato addirittura appena dietro ai migliori con un esaltante e ben sperante quinto posto assoluto. La partecipazione di questi giovani equipaggi, composti da ragazzi appena diciottenni, è il primo risultato del lavoro svolto dalla segreteria di classe in questi ultimi tre anni per la crescita di questo tipo di imbarcazioni moderne, veloci, divertenti, sicuramente non facili da condurre ma decisamente performanti ed emozionanti.

Arrivederci ad Alassio il 4-5 novembre per l’ultimo appuntamento del Circuito Nazionale 2006, a concludere una stagione sicuramente positiva per la crescita del numero e della qualità tecnica degli equipaggi, con alle spalle un Campionato Italiano sicuramente “discutibile”.

ITA4219@yahoo.it

Mitch Booth ospite dell’Associazione Velica Alto Sebino

articles

Il leggendario skipper Mitch Booth, uno dei più grandi interpreti dei multiscafi, due medaglie olimpiche, due titoli mondiali Tornado, altri 8 con varie classi, velista dell’anno in Australia nel 1992 e nel 1996, il 14 e 15 ottobre prossimo sarà ospite dell’Associazione velica Alto Sebino a Lovere nell’ambito del raduno Tiger F18.

Al raduno tecnico che si aprirà sabato alle ore 10.00 sono attesi 10 equipaggi provenienti da tutto il nord Italia.

La carriera di Mitch Booth (file PDF)

Flamenco Tour. Conclusa la prima tappa: 267 miglia

Una piccola precisazione. Partenza 1 Ottobre. Ma ho buttato il calendario. Innanzi tutto congratulazione ai fratelli Rossi per lo splendido risultato. Ci fa sentire tutti più orgogliosi e speriamo sia di buon auspicio per il prossimo campionato 49er.
Contrariamente alle previsioni, il tanto atteso vento da sud è mancato, ma al suo posto il solito scirocchetto sul naso, poi al sorgere del sole: motore, motore, motore?
Approfittiamo della bella giornata per cacciare Guido sott’acqua a pulire lo scarico della cucina.
Ricordatevi, sentenzia Danilo di non buttare niente nello scarico, soprattutto carote e mais.

Intanto ci godiamo lo spettacolo delle Tremiti con le sue scogliere a picco. Brum, brum, brum, il motore fa il suo dovere e le miglia scorrono. Seguendo il poco vento ci siamo spinti verso sud a ridosso del Gargano. Appena cacciamo fuori il naso dal ridosso: eccolo il sud secco. Vento a 30 nodi con rinforzi a 35. E per entrare nel porto di Vieste dobbiamo andarci dentro diritti. 4 ore per dodici miglia. Randa terzarolata e fiocchetto. Poi randa giù e solo fiocco. Finalmente nel porto.
Prima tappa conclusa. 267 miglia.
Stasera dormiamo in porto. Domani previsto un rinforzo a 35 nodi con mare forza 5 direttamente da sud est. Proprio dove dobbiamo andare noi. Mi sa che resteremo in porto a dormire. Anche questo non è male?

Alla prossima, Gigi 

Flamenco Tour. Primo resoconto

Il mio regno?per una chiave del 12?!
Ma cominciamo da capo. Io Gigi e  Danilo: J39. Guido: mal di mare. Flavio: Soling 188 e Igor: nuovo arrivato nella grande famiglia Avas, Si parte per il giro d’Italia a vela. Non la classica di Cino Ricci ma più semplicemente per portare il Flamenco; nuovo J39 di Danilo da Marina di Porto Levante vicino a Chioggia fino a Marina degli Etruschi vicino a Follonica. La nostra 1000 Miglia di mare.
Partenza da Porto Levante alle ore 14 del 30 Settembre. Prua per 138 per la tratta più lunga fino a Vieste. No stop di 263 Miglia marine, circa 500 km.

Subito il vento gioca a nascondino, c’è e non c’è e quando c’è è poco  ma soprattutto viene da 125, proprio sul naso. Un bello scirocchetto insomma che ci costringe da subito a estenuanti bordi di bolina; direzione una volta Trieste e una volta quasi a tornare indietro. E allora, mettiamo da parte la voglia di vela e, zacchete, accendiamo il motore. Scusa ufficiale ricaricare le batterie.

In realtà se non ci muoviamo domani siamo ancora qui a tirare bordi.
Ed ecco all’improvviso Bip,Bip, Bip?.La spia dell’acqua del motore. Panico, siamo in mezzo al mare. Apri il vano motore ed eccola lì: la nostra bella cinghia sbrindellata che ci guarda sconsolata: scusate, sembra dire, ma non reggevo più. Niente paura, Gigi ricambista DOC e Igor, meccanico preparatore, non fanno una piega. Danilo cava da un gavone la cinghia di scorta e il set di chiavi pronto all’uso: Chiave del 12, sentenzia Igor. Pronti: dice Danilo. Hops: c’è l’11 e il 13. Vanno bene lo stesso? E no?.!
E adesso chi ci presta una chiave in mezzo all’Adriatico, più verso la Croazia che verso l’Italia?

Fortunatamente, Eolo; più volte invocato, ci viene in aiuto. Il Vento gira con il sole, si porta verso Libeccio e rinforza. E allora via a tutta tela verso il Sud. Prima 5 poi 6 nodi. Le nuvole scompaiono, spunta la luna, le stelle arrivano  tutte assieme. ? uno spettacolo. Flamenco aumenta: bolina stretta. 7 nodi, Poi 8. Prua per 150. Dobbiamo ricuperare. Nessuno va a dormire. Non fa neanche troppo freddo. Una notte fantastica. Vento attestato sui 18, 20 nodi. Voliamo. Come è lunga questa notte, sembra non finire mai. Troppo bello?.!
L’alba ci coglie al largo di Ancona: Piattaforme del gas a perdita d’occhio. Grazie uomo della piattaforma Barbara F, venuto a bordo con favolosi set di chiavi a cambiarci la cinghia. Paghiamo con vino della Franciacorta.

Ore 14 del 1 Ottobre. Bellissima giornata di sole. Vento debole ancora da 125.  Miglia percorse 130. Non male dopotutto. Previsioni per la notte: 15, 20 nodi da Sud.

A presto Gigi

Campionato Italiano 2006 – Porto S. Giorgio – Report dell’equipaggio 29er Rossi-Rossi

Con grande felicità ti racconto di questo campionato appena concluso che ci ha visto vincere il titolo di Campioni d’Italia 2006.
La trasferta è stata lunga ed impegnativa, 1200 km di autostrada, 10 prove e condizioni di vento e corrente variabili.
Mercoledì 27, appena terminata la scuola, siamo partiti alla volta di Porto S.Giorgio poco a sud di Civitanova Marche; a bordo 4 equipaggi: Gabri e Nicholas, Mauro e Adriano, Giulia e Alessandra e noi.
Con una breve pausa a Cesenatico per recuperare la barca federale assegnata a Giulia e Alessandra siamo arrivati nelle Marche a notte fonda.

Giovedì in mattinata abbiamo scaricato e messo a punto la barca. Poi siamo usciti in mare con 15 nodi di vendo e onda moderata, davvero divertente.

Venerdì abbiamo incominciato a regatare: vento leggero (4-6 nodi) e corrente 30 gradi a sinistra dall’asse del vento, accentuata in boa di bolina a causa di 2 secche.
Nicolò ed io decidiamo di sfruttare la corrente piuttosto del leggero “girasole” e veniamo ripagati: due prove due primi. Nella prima prova protestiamo l’equipaggio di Loano  per la regola 18 (acqua in boa) e vinciamo la protesta, loro sono DSQ (avevano fatto due secondi) e li distacchiamo ulteriormente.

Sabato: vento di scirocco moderato (8 nodi) e leggera corrente in asse con il vento, la flotta è più compatta e siamo costanti sulle 4 prove con tre secondi e un terzo posto mentre i nostri avversari alternano prove buone a prove meno buone. Siamo primi in generale con 5 punti sull’equipaggio di Loano.

Domenica: scirocco teso (10-12 nodi) e corrente di marea 40 gradi a sinistra dalla direzione del vento. Svolgiamo le ultime 4 prove. Nella prima prova, a pochi secondi dalla partenza, per un errore di un equipaggio dell’ANS, veniamo spinti fuori e vediamo la X salire.  Dobbiamo girare attorno agli estremi e partiamo con un grosso svantaggio: chiudiamo solo sesti.
Mandato giù il nervoso e accettato le scuse peraltro molto sportive, vinciamo le ultime tre prove con un buon margine e ci aggiudichiamo il campionato con 4 punti di vantaggio.

Abbiamo ancora una volta constatato che, sia con poco che con tanto vento, più che la velocità della barca o il peso dell’ equipaggio pagano le scelte tattiche e la costanza dei risultati sulle 10 prove.
Capire la corrente e regatare di conseguenza è stata la vera mossa vincente (come spesso capita in Adriatico).
Siamo contenti del titolo e orgogliosi di averlo portato all’AVAS, è la prova del buon lavoro svolto dagli equipaggi a Lovere e dell’impegno tuo (ndr. Max) e di Cesco per spingere questa classe.
Bisogna comunque lavorare ancora tanto e tanto per affrontare le regate europee perchè siamo ben lontani dal padroneggiare questo tipo di barca.
Chiudiamo ringraziando ancora una volta i nostri genitori Deny e Anna che ci hanno comprato la barca e motivato nei momenti di difficoltà, sono il nostro sponsor e tifoseria.

Nicolò e Bruno Rossi  ITA-695

Tris di successi per Carlo Peloni, atleta dell’Avas di Lovere

articles

Tris di successi per Carlo Peloni, l’atleta dell’Associazione velica Alto Sebino di Lovere.
Dopo il primo posto nella categoria leggeri – 3? assoluto – alla Regata Nazionale Formula windsurf di Porlezza sul Lago di Lugano nel mese di luglio, il campione di surf sebino ha messo a segno altri due trionfi conquistando il primo posto assoluto alla Coppa Italia Fw (Gera Lario – lago di Como 16 e 17 settembre) e il titolo di campione zonale Fiv XV zona (23 settembre Domaso – Lago di Como).

Ripetutamente campione della XV zona (Lombardia, Piemonte e Valle D’Aosta), Peloni, tra gli atleti di punta dell’Avas di Lovere, ha dimostrato di poter gareggiare alla pari con i migliori surfisti nazionali e ha finalmente ottenuto un prestigioso alloro in una regata nazionale, superando circa sessanta concorrenti, tra cui Davide Beverino e Marco Begalli vincitori del trofeo rispettivamente nel 2005 e nel 2004).

Report dell’equipaggio F18 Gozzoli?Raccuia (56ma Centomiglia ? 1mo Trofeo Multicento)

Il tutto è cominciato con una mail inviata dal mio timoniere.
“Quest’anno aprono la Centmiglia anche ai multiscafo, partecipiamo?”
Sapevo di fare una pazzia, ma con entusiasmo rispondo “perchè no?”.
A Punta Ala, durante l’Italiano, cerchiamo di capire chi vuol partecipare a questa “pazzia”, alla fine 3 equipaggi F18 si danno appuntamento al Circolo Vela Gargnano (ricordo solo che questo circolo è uno dei prossimi pretendenti alla Coppa Amercia con +39) per il giorno precedente alla regata.

ITA 28 Gozzoli ? Raccuia
ITA 1846 Becchetti – Teo
ITA 1952 Gattinoni ? Kenzo
Noi arriviamo dal lago d’Iseo mentre gli altri arrivano direttamente via lago da Campione del Garda. Armiamo la barca nel centro del CvG, raggiungiamo gli altri a cena e con gran sorpresa scopriamo che un “certo” Giovanni Soldini (assieme a Sonino, partecipa alla regata con un catamarano si soli 40 piedi) ci raggiungerà a cena, eravamo in 10 a tavola e uno di questi era lui. Già solo questo ci ripagava per la scelta fatta (è stato difficile trovare qualcuno che ci supportasse). Pazzi ci dicevano!

La partenza della regata è fissata per le 08.30.
Studiamo il campo di regata, partenza da Bogliacco, boa di bolina a Torbole per riscendere a Bogliacco, doppio bastone Bogliacco ? Gargnano e poi via verso la boa di Desenzano per ritornare a Bogliacco. Primo segnale di partenza alle 08.20. Dato il numero di barche, più di 300 barche iscritte, la partenza è così disposta, una linea di partenza e 4 linee di prepartenza, noi fortunatamente siamo i più vicini alla riva.
06.30 sveglia, ci prepariamo e andiamo al circolo. Il movimento è frenetico, tante gente e le gru che lavorano ininterrottamente per mettere in acqua tutte le barche, il ruolino di marcia non pretende rallentamenti.

Il cielo è coperto, guardiamo il vento, niente peler, una leggera Ora soffia già sul lago di Garda, partenza di lasco.
08.20 primo segnale di partenza, guardo Paolo, è il segnale di partenza e noi ci stavamo vestendo… nessun problema finiamo e andiamo in acqua, Gattinoni il primo a scendere in acqua, Bechet scopre di avere qualche problema con il cunnigham mentre mette la barca in acqua e deve ritardare l’uscita, siamo in acqua e attendiamo il segnale di partenza. 2 aerei Tornado alle 08.30 in punto volano a bassa quota sulla linea di partenza, primo spettacolo. La centomiglia ha inizio. Non contenti i tornado effettuano un secondo giro a bassa quota. Partenza di poppa alle 08.30 in punto, il vedere gli spi e gennaker sbocciare così all’improvviso è il secondo spettacolo.

La classe libera (tra cui il catamarano 40 piedi di Soldini) prendono subito il largo e ci rendiamo subito conto che la regata la dobbiamo fare tra noi F18, c’è anche un Tornado e un M20 ed un High-Tech, ma quest’ultimi troppo leggeri e ci lasciano a battagliare tra di noi.
E’ sufficiente un bordo sbagliato che la distanza presa su Gattinoni svanisce in un attimo. Pazienza, la giornata sarà lunga…
Più ci avviciniamo a Torbole pià il cielo si schiarisce e più l’aria aumenta, guadagniamo su Gattinoni e alle ore 10.00 giriamo la boa, via di Bolina verso Bogliacco, ad occhio e croce abbiamo circa 20 minuti di vantaggio, davanti recuperiamo il Tornado che ci ha preceduti alla Boa di bolina e lui diventa il nostro punto di riferimento, recuperiamo sul Tornado, entrambi ci spostiamo sulla sponda Veronese del lago, facciamo un paio di incroci ravvicinati, finchè non riusciamo a passarli. Tutte le barche sono sulla sponda Veronese, ma ci sembrano ferme, quindi decidiamo di cambiare sponda (non nel senso che state pensando) e ci spostiamo sulla Bresciana, il Tornado decide di non seguirci, vedremo chi ha fatto la scelta migliore. Arriviamo al cancello di Bogliacco alle 13:30, giriamo verso Gargnano di lasco per il primo bastone. Sul Tornado abbiamo  circa 20 minuti e Gattinoni sta recuperando sul Tornado.

14:10 Finiamo il doppio bastone passiamo il cancello di Bogliacco e puntiamo verso la boa di Desenzano. La fame comincia a farsi sentire, tra Banane, mele e biscotti cerchiamo di calmare la fame. Non ci era mai capitato di mangiare una banana mentre si è al trapezio (terzo spettacolo). Da quando siamo partiti l’ora ha sempre, anche se leggera, soffiato sul lago di Garda, consapevoli che, passato Bogliacco, sarebbe cominciata la parte più dura.
Il vento cala, ma cominciamo a recuperare su alcuni Asso (noi avevamo il percorso più lungo di tutta la flotta), il vento cala e gli Asso ci lasciano li fermi a beccheggiare, Gattinoni resta più sotto costa rispetto a noi. Del Tornado neanche l’ombra, scopriamo dopo che si è ritirato.
Ecco una leggera (eufemismo) brezza da Nord arrivare ma dalla parte di Gattinoni ed ecco che quei 30 minuti che avevamo su di lui vengono annullati. Issiamo il gennaker. Gattinoni gira la boa di Desenzano verso le 18.00 ci è davanti. Noi giriamo la boa verso le 18.15, ma l’agonia non è finita. Un vento leggerissimo, a tratti quasi nullo, ci fa risalire piano, Gattinoni ormai non lo vediamo più. Il sole comincia a tramontare. Ci sentiamo per telefono, un po’ preoccupati per la mancanza d’aria e per la notte che sta arrivando. Gattinoni dice “La notte porta consiglio…”, io e il timoniere ci guardiamo e ridiamo!! Va bhe allora, attendiamo!!
Il Sole tramonta, la Luna sorge, ma il vento non si fa vedere. Per un attimo ci godiamo il paesaggio da favola, un cielo stellato come ormai è difficile da vedere, una luna ancora piena che illumina il lago (quarto spettacolo). Ed ecco che dal golfo di Salò entra un bel traversino, finalmente un po’ di aria, issiamo velocemente il gennaker e ci lasciamo trasportare, un bell’aria sostenuta, ma non troppa ci riporta verso Bogliacco. Un po’ timorosi cerchiamo di non far alzare troppo la barca, non vogliamo neanche pensare ad una scuffia in mezzo al lago di Garda, di notte e senza alcuna luce di segnalazione (quinto spettacolo). Ma all’improvviso com’è arrivata questa brezza se ne è andata, ci ritroviamo di nuovo in mezzo al lago senza un filo d’aria. Mangiamo un’altra mela… piano piano riusciamo ad avvicinarci alla costa.
Arriviamo a destinazione, scendiamo dalla barca, guardo l’orologio. 23:30, un’avventura di 15 ore, ma il tempo è volato via assieme ai 2 Tornado (aerei), non ci siamo resi conto del tempo trascorso. Ci abbracciamo felici con gli altri equipaggi F18 per aver portato a termine questa regata (sesto spettacolo). Esausti andiamo a mettere qualcosa di consistente sotto i denti, un bella bistecca ci attende!!! Ce la siamo meritata.

Ho cercato di essere sintetico, ma la giornata è stata troppo particolare per essere riassunta in poche righe, e molte cose non sono state dette… E’ un’esperienza che vale la pena fare, massacrante, per alcuni versi snervante, ma sicuramente ne è valsa la pena. Certe esperienze ti rimangono per sempre. I pazzi  della CentoMiglia.

Giacomino Raccuia (Mino)
ITA28

Lovere Live – Festa di fine estate. Ecco il resoconto.

articles

Festa di fine estate, mai nome di una festa è stato più azzeccato, lunedì mattina ce ne siamo resi tutti conto…
46 barche in acqua, 4 gommoni assistenza, 1 barca giuria, 1 Conero con a bordo i vertici del porto turistico, 1 pilotina con il revisore dei conti alla guida, 10 gommoni di scorta capitanati dal loro presidente Bresciani, 1 aereo acrobatico, 1 sommergibile ed un battello della navigazione a nostra disposizione…

Partita in sordina alle 14.30 con pubblico praticamente inesistente, la festa è cresciuta piano piano grazie anche alla nuova formula del commento da terra amplificato dal nuovo impianto da 1000 watt.
In consolle il DJ Forca, ha mixato sapientemente il commento di uno scatenato Gigi Gritti con le 6 partenze sempre accompagnate da “welcome to the Jungle” dei G&R.

Tra i regatanti anche due ospiti d’eccezione: Il ciclista Marco Serpellini ed Andrea Rotigni responsabile della Persico Nautical Division (la ditta costruttrice degli scafi di Luna Rossa ndr.)

Al termine delle prove il pubblico era veramente tanto, buona la compagine dello YCBG venuti a tifare per Mauro Finazzi capitanati dalla first lady del Presidente Campi, presente anche la delegazione della polisportiva disabili vallecamonica ed il Presidente degli Alpini di Lovere con un gruppo di “veci”.

Alle 16.30 il battello messo a disposizione dalla Navigazione Lago d’Iseo ha traghettato il pubblico (battello al limite della capienza!!) da p.zza XIII Martiri al pontile Sud del Porto Turistico in mezzo ad una flotta Optimist abbastanza sbalordita!!

Alle 17.00 puntuale come un orologio svizzero è arrivato il pilota acrobatico Davide Baruzzi da Lugo di Romagna che ha eseguito un programma veramente spettacolare.

Subito dopo da Sud è arrivato il Dottor Spotorno con la sagoma inquietante del suo sommergibile (per l’occasione arrivato in emersione??.) che ha attirato la curiosità di molti.

A seguire il sindaco di Lovere Vasco Masconi ha salutato il pubblico e stretto la mano all’equipaggio olimpico Yngling di Atene 2004 ed ai nostri soci del 2.4 che stanno affrontando la sfida di Pechino 2008.

Alle 18.30 in anticipo sulla tabella di marcia è stato dato il via al rinfresco per la felicità di Osvaldo con la sua squadra ristorazione, che ha dovuto tenere a bada la gente a colpi di affettatrice??

Alle 20.00 la dimostrazione di Latino Americano di Stefano e Barbara, è riuscita dopo un momento di imbarazzo iniziale a coinvolgere vari soci capitanati dal poliedrico Antonio Pezzotta (e signora)

Alle 21.00 in punto sono arrivate le premiazioni eseguite in pompa magna dalla organizzatrice Daniela Ardizzone in compagnia del Comitato di Regata, dell’assessore allo sport GianMario Poiatti e da Marco Serpellini.
La premiazione della classe Optimist (la più numerosa) è stata effettuata da Antonio Conti in rappresentanza dei negozi SPINNAKER Lovere che hanno voluto questo trofeo.

Il resto dovete farvelo raccontare da qualcun altro, in quanto io ho abbandonato la festa per cause di forza maggiore…

Ringrazio tutti i soci e sono tanti che hanno contribuito alla riuscita della festa (i nomi non ve li dico perchè sono sempre i soliti, quelli con la lingua corta e le maniche rimboccate…), ringrazio tutti gli sponsor ma in particolar modo gli sponsor èassociati’ FIRAT e PRESSOFUSIONI SEBINE, per gli enti ringraziamo in particolar modo l’ORA e la CMAS sia per la disponibilità degli spazi che per il grosso contributo economico, infine un ringraziamento và al Comune di Lovere che in tempi record ha concesso patrocinio, spazi a terra e permessi.

Alcune cose sono andate molto bene altre meno, ma una cosa è certa: la festa di fine Estate tornerà il 22 settembre 2007 alle ore 14.30.

Max Barro


Alcuni momenti della giornata:



















Regata a Campione del Garda – Report dell’equipaggio 29er Rossi-Rossi

Venerdì 15 settembre appena finita la scuola siamo partiti con Piccinelli Nicholas alla volta di Campione del Garda per partecipare al 1? Trofeo Alta Velocità riservato alle classi 29er e 49er.
Venerdì sera messa a punto delle barche e sabato mattina regate.
Sabato abbiamo svolto solo 2 delle 4 prove in programma in quanto l’ora era molto instabile sia come intensità sia come direzione.
Queste condizioni ci favoriscono grazie al nostro peso leggero e all’esperienza maturata  su campi di regata simili a questo: il primo giorno chiudiamo primi in generale(parziali 3 e 1) con 2 punti sul secondo, in totale sono solo 8 le barche alla partenza.
Domenica l’ora entra più decisa e bella stabile, per questo decidiamo di modificare l’assetto della nostra barca ma sbagliamo.
Siamo veloci solo nella prima prova con 5/6 metri di vento, infatti dopo una partenza disastrosa siamo riusciti ad arrivare secondi.
Poi il vento cala e non riusciamo mai ad arrivare oltre il 3? nonostante la terza e quarta prova girassimo primi il primo bastone.
Chiudiamo con questi parziali: 2 5 3 3.

Con lo scarto siamo terzi in generale a un punto dall’equipaggio di Loano(secondi) e a 2 punti dall’equipaggio svizzero (primi).
Nonostante le poche barche è stata una regata divertente per la continua lotta e istruttiva per quanto riguarda la messa a punto a terra (in acqua non è possibile).
Cercheremo di migliorarci nel poco tempo a disposizione prima del Campionato Italiano.

Prima di chiudere un ringraziamento ai miei genitori Deny e Anna che ci sostengono economicamente e con un gran tifo.

Nicolò e Bruno Rossi, ITA-695.

Regata a Campione del Garda – Report dell’equipaggio 29er Angolini-Testa

Ci siamo. La prima regata dell’equipaggio femminile Angolini-Testa è arrivata. Siamo preparate? Oddio, ci conosciamo da venti giorni, fisicamente i cento chili sono un miraggio, ma ce la metteremo tutta.
SABATO 16
Eolo è più che clemente. Quando danno la partenza ci saranno 6 nodi; la barca che ci hanno prestato è abbastanza buona come scafo, sorvoliamo sulle vele. Manteniamo la 4? posizione fino alla seconda bolina, poi sbaglio un bordo, la poppa con il gennaker mutanda non aiuta, e chiudiamo 6?.
La seconda prova è quasi un trionfo! Il vento è scarsissimo, ma la testa funziona. Questa volta non sbagliamo, concludiamo 2?.
DOMENICA 17
Oggi non era giornata. Abbiamo fatto errori nella preparazione della barca, sbagliato la tattica nella terza prova, anche il morale ha quasi ceduto, ma abbiamo tenuto botta, senza mai scuffiare!
Sorpresa! Siamo 6? in classifica generale, 1? EQUIPAGGIO FEMMINILE (OK, eravamo solo due, ma le altre con un po’ più d’esperienza(?!?!) e una barca buonissima?).

Abbiamo tanta strada davanti a noi, dobbiamo maturare, migliorare fisicamente e tatticamente, essere più concentrate e decise. Se non altro abbiamo imparato come scaramellare un gennaker?
Comunque come inizio sono soddisfatta, c’è già un buon coordinamento, con Ale ci capiamo al volo?sentirete ancora parlare di noi! SAIL TO WIN!

Raduno 29er Lovere – Report dell’equipaggio 29er Surini-Zubboli

Ci chiamiamo Mattia e Fausto e da poco tempo che stiamo prendendo confidenza con il nuovo ed appassionante 29er.
Entrambi veniamo da un anno di optimist, ma dopo aver provato l’emozione di condurre  una barca con scafo più veloce e invelato ci sentiamo di dire che è molto più divertente e appassionante dell’optimist.
Praticare questo sport per entrambi è stato all’inizio uno svago e un divertimento e tale pensiamo debba restare.
L’andare a vela per noi è una pratica sportiva e un modo di vivere che ci sta insegnando ad avere spirito di solidarietà, lealtà e altruismo.
Nei giorni 8-9-10 settembre nel centro velico A.V.A.S ci ha fatto visita Tristano, un importante velista che sta per diventare tecnico federale, che è venuto per migliorare il nostro modo di andare in barca, dandoci preziosi consigli.
Cosa ci aspettavamo? In questi 3 giorni, sicuramente una maggiore possibilità di uscita sul lago con l’imbarcazione, siamo consapevoli che le imbarcazioni disponibili erano solo due, suddivise tra quattro equipaggi per cui non si è potuta fare molta pratica, ad ogni modo sul gommone Tristano ci spiegava gli errori commessi dagli altri e ci illustrava come andava tenuta la barca.

08/09/06
Il primo giorno:
a causa del maltempo il vento era leggero e il preparatore ha fatto svolgere a Nicolas e Gabriele, Nicolò e Umberto delle virate a tempo mentre Tristano ci spiegava gli errori.
Dopo il cambio di equipaggi noi e l’ equipaggio formato da Alessandra e da Giulia abbiamo fatto delle partenze e delle piccole regate dove purtroppo siamo incappati anche in una scuffia.
Alla fine della giornata abbiamo capito che:
1. Il cunningham con vento leggero non deve essere teso
2. Il vang deve essere solo puntato non va teso
3. La randa deve avere la massima portanza quindi l’albero non deve essere piegato
4. L’equipaggio deve essere appruato con il timoniere sottovento
con poco vento i nostri movimenti dovranno essere finalizzati a mantenere la velocità della barca più alta possibile.

09/09/06
Secondo giorno:
ritrovo alle ore 9,30. In attesa del vento abbiamo guardato il filmato del giorno precedente, facendoci notare i vari errori commessi, erano tanti!!!!
Questa seconda giornata si è presentata con vento medio e sono stati eseguiti gli stessi esercizi del giorno prima.
In conseguenza all’ aumento del vento abbiamo dovuto eseguire alcune modifiche all’ assetto della barca:
1. abbiamo dovuto aumentare la tensione delle sartie
2. in acqua l’ albero comincia a flettere verso poppa modificando il profilo della randa che si diventa più piatta
3. il cunningham viene messo in tensione per eliminare le pieghe sulla randa dovute alla flessione dell’ albero
4. il vang deve essere messo in tensione
5. l’ assetto della barca deve essere piatto e la deriva tutta abbassata
6. la posizione del corpo deve essere presa in base alle condizioni del vento
7. per poggiare la barca deve essere piatta o leggermente sbandata sopravento
8. quando il prodiere esce al trapezio sia di bolina che di lasco per facilitare la sua uscita il timoniere può tenere le scotte al posto suo

10/09/06
Terzo giorno:
vento forte, nonostante il desiderio di provare non ci è stata data la possibilità di uscire, ma è stata comunque un esperienza interessante e istruttiva seguire con il gommone i nostri “colleghi” che hanno dato il massimo di sè.
In questi tre giorni abbiamo imparato sicuramente quali sono le varie funzioni del timoniere e del prodiere e pensavamo fosse più semplice.
Io Mattia pensavo che facesse tutto il prodiere, ma mi sbagliavo e ora so che la parte più importante la fa il timoniere, grazie Fausto!!
Quindi è importante che io timoniere impari il più possibile a mantenere la giusta rotta con i minimi spostamenti e una giusta sensibilità del timone, direi che questo e uno degli obbiettivi che mi pongo.
Mentre io prodiere devo essere più sensibile alle variazioni d’ assetto della barca, devo essere più veloce a passare dall’ altra parte della barca ed ad agganciarmi al trapezio; il mio primo obbiettivo è riuscire ad arrivare a zero scuffie.
L’ obbiettivo più importante che ci poniamo però è quello di poter continuare a veleggiare il più possibile in modo da poter migliorare, con la teoria ma soprattutto la pratica con tutte le condizioni di vento.
Concludiamo ringraziando Nicolas e Gabriele per avere rinunciato ad uscire per prestarci la barca, Francesco per il suo appoggio altrimenti saremmo rimasti ancora un anno in optimist.

Grazie a tutti, ciao
Fausto e Mattia

Raduno 29er Lovere – Report dell’equipaggio 29er Angolini-Testa

Nei tre giorni di raduno con Tristano, io e Alessandra abbiamo affinato il nostro affiatamento in barca. Siamo riuscite a mettere in pratica quasi tutto quello che Tristano ci ha insegnato, e abbiamo anche sperimentato il 29er in 3 insieme a lui per aiutarlo nelle riprese dei video.
In sintesi: siamo finalmente riuscite a capire come si va in barca, e d’ora in avanti dovremo solo affinare la tecnica. C’è tantissimo da migliorare ma la volontà non manca e ci divertiamo moltissimo insieme. Speriamo di poter fare altre esperienze come questa perchè pensiamo sia stata davvero positiva.